THE SECOND LOVE - A casa sua – Il risveglio – Cap 1.0.4
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Il risveglio, dopo quella notte passata a dormire sul
divano, fu abbastanza “duro”.
La schiena era dura. La testa era dura (testa da c....o!
n.d.Erudita). Le braccia e le gambe erano diventate dure.
Quando sentii duro e dolorante anche il sedere cominciai a
preoccuparmi.
Allora osservai la “mia donna”, la osservai dalla testa ai
piedi, ma non ci trovai niente di
anormale. Insomma nulla di transgenico. Era una donna.
Fu in quel momento che pensai a Peter (?).
Peter il suo cangnetto da salotto, un cane docile e
grazioso. Me ne parlò prima che
io mi addormentassi con l'ultima (delle tante) canna in
mano.
Ma ebbi una brutta sorpresa guardandomi intorno dolorante.
Vidi una foto di lui vicino al cesso
del salottino.
Era un terranova purosangue!
Entrai nell'umile bagno, contornato da ben quattro cessi (al
lei piaceva avere invitati anche in
bagno), e cercai subito uno specchio per “controllare il
problema”.
Ma mi resi conto che era solo frutto della mia fantasia (i
frutti della mia fantasia sono di solito
pere, mele, meloni, angurie...).
Il mio di dietro era a posto. Aveva sempre il solito aspetto
(insomma, la solita faccia da cu.o!).
Non era successo niente... Tirai una tirata di sollievo con
una canna.
Cominciai allora la dolce vita quotidiana, bevendo qualcosa
di rigenerante.
Un grappa del Nonno Felice era la soluzione ideale.
Mi sentii subito meglio...
Ero tutto indolenzito. Mi lavai velocemente (a circa 120
Km/h) e mi asciugai con un fazzoletto
usato che trovai in tasca. Non avevo nulla di meglio in quel
momento. Nell'umile bagno non
trovai infatti neanche uno straccio di asciugamano, c'erano
solo stracci di vestiti.
Decisi quindi di non svegliare la mia donna, la lasciai a
dormire a penzoloni sul divano.
Volendo farle una “romantica sorpresa”, pensai di preparare
una colazione da leccarsi i baffi
(strano ma vero io non me li sono mai leccati visto che mi
rado spesso).
Mi impegnai nella ricerca, non facile, di alimenti primari
nella non più longeva cucina anni '20,
e trovai gli ingredienti per una super frittata.
Misi a cuocere su un pentolone non proprio pulito, dieci
uova, venti wusterl al formaggio fatti a pezzettini, 10 sottilette fila e stra
fondi e in circa quattro minuti a fuoco lento (la pentola era vecchia e non
poteva correre tanto e poi la bombola del gas all'interno del cucinino perdeva
pure!), aggiungendo due scatole di acciughe (made in china) e le olive in
salamoia del Re Salomone (vecchio ubriacone! Dove sei finito eh?!), riuscii a
sfornare una colazione che anche da
Tiffany se la sognavano!
Versai “l'opera” in due grandi terrine, aggiungendo un po'
si sale e pepe e da bere versai due litri
di opensource-cola in otto grandi bicchieri per completare
il tutto.
Presi un vecchio tavolino da falegname, e ci misi sopra il
tutto con una margherita finta che trovai in un vaso di fiori d'epoca (penso
fosse un pezzo rarissimo, tra il medioevo e rinascimento, credo)
e svegliai la mia dolce tre quarti sussurrandole con
dolcezza, nell'orecchio: “SVEGLIA!!! SVEGLIA!!! ALLA SERA LEONI E ALLA MATTINA
CANNONI, EH?”.
Lei mi guardò, con uno sguardo da bradipo intontito, vide la
colazione e disse:
“GRAZIE AMORE!!! Questa sì che è una colazione per
mantenersi in forma, altro che IOMEGA 3!”
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